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Il cassetto della memoria. Un viaggio nel passato alla ricerca delle proprie radici.

Durante lo scorso anno scolastico le classi di prima media, attuali seconde, hanno intrapreso un lungo viaggio nel passato, tramite un progetto multidisciplinare che li ha condotti alla scoperta delle caratteristiche storiche, linguistiche e culturali della nostra valle. Conoscere le proprie radici, infatti, significa rafforzare il legame con il territorio, appropriarsi di quella memoria che rafforza l’identità di una comunità, che la rende unica. E gli allievi lo hanno fatto nel corso dei mesi intervistando i nonni, incontrando gli anziani e perlustrando soffitte e scantinati alla scoperta di vecchi utensili ormai in disuso che testimoniano di mestieri scomparsi. Con il supporto delle docenti di Storia e Italiano, i materiali raccolti sono stati quindi elaborati in piccole scene teatrali, ciascuna incentrata su aspetti particolari del passato: ricette per scoprire come si mangiava una volta; fiori ed erbe usate come medicamenti; racconti, leggende e aneddoti sulla vita di un tempo; antichi giochi, filastrocche, proverbi in dialetto; mestieri scomparsi con i rispettivi utensili. Nelle ore di Arti Plastiche, poi, gli allievi si sono cimentati nella realizzazione di un oggetto ‘magico’, un porta-lumino che, nella finzione scenica, consentiva di varcare la soglia tra il presente e il passato, proiettandoli in una dimensione parallela dove i nonni erano dei ragazzini come loro. Ne sono emersi il rapporto non sempre facile tra uomo e territorio nel corso del tempo, e l’importanza del lavoro, dei sacrifici di adattamento e dell’ingegno con cui le difficoltà sono diventate risorse.

Alla fine, a piccoli gruppi gli allievi hanno recitato le loro storie nello splendido scenario offerto dal Museo di Blenio, a Lottigna, grazie alla squisita ospitalità del presidente Fortunato Pezzatti e alla infinita pazienza della guida Letizia. Qui ogni scena è stata filmata dagli stessi ragazzi sotto la supervisione di Antonio Universi, che ha messo a disposizione la sua perizia nel campo cinematografico, realizzando brevi filmati che andranno a comporre un piccolo ma intrigante documentario.

«Tra strafalcioni divertenti e un’ottima compagnia, l’esperienza è risultata spassosa e, al contempo, parecchio istruttiva. I ragazzi coinvolti affermano di essersi divertiti e di aver imparato molte cose affascinanti» hanno detto i partecipanti durante un’intervista. E altrettanto divertente sarà vedere il ‘prodotto finito’, un dvd che testimonierà il lavoro svolto dagli allievi, e che diventerà a sua volta un documento culturale del nostro territorio.


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