Ricordi di Natale: una visita in casa anziani
Mercoledì 7 novembre mi sono recato alla casa di riposo “La Quercia” per raccogliere qualche informazione sul Natale. Quando sono arrivato il sole si stava già nascondendo dietro i monti, c’era un forte vento.
Entrai e mi sedetti ad un tavolo, dove erano già presenti due persone. In seguito scoprii che erano due sorelle di Corzoneso.
Entrambe stavano sorseggiando del tè caldo, quando cominciai l’intervista.
Chiesi se facessero qualcosa di speciale, quand’erano piccole. Mi risposero quasi all’unisono: andavano alla messa di mezzanotte. Potei capire che era una tradizione importante per loro. Aggiunsero che tornavano subito a casa, e poi subito a letto, ad aspettare il fantasticato “ Gesù bambino”.
Ai nostri giorni, un ragazzino riceve regali che a quel tempo non ricevevano nemmeno nei loro sogni.
I doni portati da Gesù bambino erano al massimo calze di lana e, se erano fortunate, magari un paio di biscotti, afferma la più giovane.
L’altra sorella aggiunse che la mia generazione ha la vita molto più agevole, ma tutto questo in un’espressione dialettale che purtroppo ho scordato.
Proseguendo il discorso, ho chiesto se mangiassero qualcosa di speciale il giorno di Natale.
Mi risposero che spesso mangiavano dell’arrosto, o del brasato. Insomma, della carne.
Invece, a scuola, costruivano un bel presepe, seppur di dimensioni ridotte, ma erano felici lo stesso.
E con questo la redazione del Giornallievo vi augura un Buon Natale.