Una fiaba di Natale

C’era una volta una volpe che abitava a Fragoland.

Apparteneva alla specie cosiddetta albin: gli animali o persone che “soffrono” di questa malattia hanno la pelle molto chiara, quasi bianca; se sono animali hanno il manto bianco, se sono persone hanno i capelli bianchi.

Ma torniamo alla fiaba: la protagonista, dicevo, era una volpe albina di nome Neve, perché ricordava il suo colore.

Usciva solo d’inverno o quando c’era la neve nel suo boschetto; il boschetto si chiamava Bosco Gelato perché aveva la caratteristica di poter tenere della neve nascosta sotto gli alberi e di tenerla fino alla fine dell'estate.

Neve abitava lì perché si vergognava del suo colore; invidiava tantissimo il bel rosso dei cervi che sì, hanno del bianco nel loro manto, ma sono solo delle graziose macchioline sulla schiena.

Le sarebbe piaciuto molto avere almeno la punta della coda di un colore diverso dal bianco, ma ormai era nata così e non le restava altro che farsi andar bene quel colore.

Si era fetta un’amica: era una lepre bianca, ma non era albina come lei, era solo bianca.

La tana della nostra volpe era sotto una pianta di agrifoglio, e quando aveva fame usciva e cercava frutta o sem, anche se era difficile quando tutto era coperto dalla neve… A scavare si congelava le zampette bianche e soffici.

Quindi non le restava altro che andare a cercare cibo nel pollaio di una casa lì vicino.

Ci andò per rubare qualche gallina e papparsela, e trovò una bambina che aveva gli occhi di un colore azzurro molto chiaro, la pelle chiara e i capelli bianchi.

La bambina, vedendo la volpe, non urlò perché la trovò carina con quel suo manto tutto bianco, e sì avvicinò per prenderla in braccio. Neve sì lasciò prendere perché per la mancanza di cibo era quasi priva di forze.

La bambina la portò in casa e la fece vedere ai suoi genitori:

per sua fortuna la vollero tenere, la sistemarono su un vecchio cuscino e la coprirono con una coperta.

Quello fu l'inizio di una nuova, felice vita per neve e la sua padroncina...